Con le videocamere digitali è possibile arrivare a definizioni delle immagini tali da essere in grado di riconoscere volti e targhe. Naturalmente queste risoluzioni video comportano un incremento esponenziale delle informazioni registrate all’incrementare della qualità. La conseguenza diretta è che la banda necessaria per il loro trasporto e lo spazio necessario per l’archiviazione è notevolmente cresciuto rispetto a vecchie trasmissioni in Standard Definition (SD).
Qui sopra un esempio video di ciò che è possibile ottenere con le telecamere digitali con una risoluzione HD (720p) senza arrivare necessariamente ad un risoluzione FULL HD (1024p) che creerebbe notevoli problemi di visione su rete ADSL tradizionale 30/3.
Il problema della banda disponibile con l’Adsl …
Focalizziamo la nostra attenzione sulla banda. Le trasmissioni verso l’esterno della rete LAN aziendale o domestica, tanto per fare un esempio, un video della durata di 1 minuto alla risoluzione 720p, cioè la risoluzione dell’alta definizione, si compone di dati dal peso di circa 37,5 mega byte (mb) che se tradotti in mega bit diventano 300 mega bit (mbps). Se dividiamo 300 mbps per i secondi di cui si compone 1 minuto (60) otteniamo 5 mbps, ovvero la banda necessaria per trasmettere in streaming in maniera fluida un video in HD.
Normalmente le reti LAN aziendali o domestiche variano da 100 a 1.000 mbps (1 gbps) simmetrici, quindi nessun problema per la visione in streaming di un video in HD, infatti prima di saturare una banda di 100 mbps ci vogliono almeno 20 telecamere che diventano 200 se la rete LAN è a 1 gbps. Ma ipotizziamo di voler visionare un video all’esterno della rete locale, per esempio su uno smartphone, in questo caso, vista la scarsità di banda delle ADSL in circolazione, diventa piuttosto problematica la visualizzazione, soprattutto se la si desidera fluida.
Le ADSL sono infatti studiate per il download e non per l’upload e si dicono asimmetriche proprio per questo motivo, esempio: 20 mbps in download e 1 mbps in upload.
La caratteristica su cui puntare l’attenzione per avere uno streaming dati fluido delle nostre telecamere all’esterno della nostra azienda o abitazione è proprio la banda in upload che guarda caso è proprio il punto debole delle ADSL.
Quindi cosa fare?
Chi è fortunato possessore di una connessione in fibra ottica 100/10, può stare tranquillo, ma la maggior parte delle utenze non sono di questo tipo. Quando si è fortunati si parla di linea FTTC (Fiber to the Cabinet) che viene spacciata per fibra ottica, ma che in realtà non è. Per la precisione si tratta di fibra ottica fino al cabinet nel quale gli operatori di telecomunicazioni installano i componenti attivi che convertono il segnale ottico in elettrico e lo adattano per consentirne la trasmissione sul doppino telefonico formato da coppie di fili intrecciati di rame. In ogni caso le velocità arrivano a 30/3 ovvero 30 mbps in download e 3 mbps in upload.
E chi non ha una connessione in fibra ottica?
Ovviamente noi vogliamo comunque visionare i filmati da remoto e per farlo dobbiamo giungere a compromessi, si alza il livello di compressione che però va a svantaggio della fluidità o della qualità e a volte di tutte e due. E’ evidente che in questo modo non si potranno mai vedere remotamente i filmati della videosorveglianza di una certa qualità se non viene soddisfatta la regola base che è quella di calibrare l’upload della propria linea dati sulla quantità minima necessaria per fare che ciò avvenga. E’ una regola matematica, non si scappa! Quindi 5 mbps in upload è il minimo sindacale per poter visionare con uno streaming fluido il flusso dati in tempo reale o registrato di una telecamera digitale in HD, ma questo risultato è possibile averlo solo con la fibra ottica.
Compromessi.
Come dicevo per la visione remota ci si deve accontentare. Per esempio, per non perdere in qualità si programma la telecamera per la trasmissione di uno streaming a pochissimi fotogrammi al secondo, a volte anche uno solo, oppure 1 fotogramma ogni secondo e mezzo o più, nessuna fluidità, ma i fotogrammi che riusciamo a vedere saranno in qualità HD. Per la visione invece delle registrazioni si opta per registrazioni su piccoli files della durata di 1 minuto, in questo modo nel momento in cui si decide di visionare una registrazione, il tempo di attesa è quello dell’upload di un piccolo file della dimensione variabile di 5-15 mega byte che comporta un’attesa, prima dell’inizio del filmato, di un paio di minuti.
Ci sono poi anche altri stratagemmi per aumentare la compressione, ovvero quello di utilizzare un fotogramma base e registrare solo le variazioni nei successivi che funziona benissimo nelle riprese con luce diurna e meno bene con luce notturna, insomma, c’è veramente un dedalo incredibile di parametri da configurare per ottenere la miglior resa possibile e variano di caso in caso.
Quindi qual è il metodo migliore per visionare le registrazioni?
Registrare su DVR rimane sempre e comunque il metodo migliore per poter effettuare ricerche in base agli orari e visionare a posteriori le registrazioni specie se effettuate in continuo e non su eventi.
La registrazione su un NAS potrebbe essere un’ottima soluzione, ma personalmente lo trovo sempre piuttosto ingombrante e anche molto poco attento ai consumi energetici.
E’ per questo che, ereditando dal progetto Hybrid Thin Office il Thin Client ibrido, ho pensato di ricavare da questo dispositivo un validissimo DVR con spazio disco fino a 2 TB su cui registrare in qualità 720p circa 700 ore di filmati corrispondenti approssimativamente a 25 giorni di filmati in continuo per 4 telecamere! Il consumo energetico di un Thin Client ibrido è di circa 10w per cui assolutamente irrisorio se confrontato con DVR tradizionale con consumi minimi almeno quadrupli!
Per la configurazione mi avvalgo dell’utilizzo di strumenti software che partendo dalla pianta dell’edificio è in grado di ricreare in 3D le pareti e gli ostacoli per poter posizionare le telecamere nei punti strategici e acquistare le ottiche più opportune in funzione del risultato simulato ottenuto, prima ancora di aver steso anche solo un cavo.
La progettazione è molto importante perché consente, con la simulazione, di capire, prima di cimentarsi nell’acquisto del materiale, quale sarà il risultato finale, evitando spiacevoli sorprese alla fine e avere un’idea precisa dei costi che si stanno per affrontare.
Contattatemi per la progettazione e la realizzazione del vostro impianto di videosorveglianza